27 Agosto 2024
È un dato evidente e che salta all’occhio: secondo l'Osservatorio sulle nuove aperture condotto da The Fork e Format Research, la presenza di ristoranti etnici supera persino quella delle tradizionali pizzerie. Questi dati compresi tra ottobre 2022 e settembre 2023 vedono il 17% dei nuovi ristoranti appartenenti alla cucina orientale: cinese e giapponese, ma anche indiana, vietnamita, coreana e thailandese. Le pizzerie, per contro, sono ferme al 15%.
Il perchè di questo fenomeno è presto detto: la crescita della qualità della proposta culinaria, evidenziato dal costante impegno degli chef orientali nel soddisfare i palati italiani. Oltre 50.000 imprese a conduzione straniera operano attualmente nel mercato della ristorazione italiana, rappresentando circa il 13% del totale delle attività registrate. Questo fenomeno non solo arricchisce la nostra esperienza gastronomica, ma riflette anche l'apertura e l'accettazione delle influenze culinarie provenienti da tutto il mondo. Grazie alla tavola e alla cucina, l'Italia si sta lanciando verso una forma di globalizzazione gastronomica, dove i gusti del territorio locale si arricchiscono di nuove influenze.
I ristoratori, infatti, sono stimolati da questi dati incoraggianti e spinti ad esplorare nuovi tipi di locali ed offerte, come l’ultima tendenza che vede l’abbandono della formula “all you can eat”, nonostante il suo recente ingresso nel paniere di rilevazione dei prezzi al consumo degli italiani dell’Istat, in favore di servizi più esperienziali ed esclusivi, con menu più raffinati sempre più spesso accompagnati da carte dei vini più ricercate, arredamenti particolari e atmosfere premium.
Le persone non cercano più solo cibo, ma un’esperienza di aggregazione in qualsiasi momento della giornata, non rientrando quindi nella definizione di pub, bar o ristorante, ma soddisfacendo questa nuova necessità. Nascono così locali che propongono piatti fusion da condividere, dove la cucina orientale fa da base all’aperitivo, e che sono sempre aperti, anche per il dopo-cena.
Gli arredi abbracciano un mood che suggerisce una location lontana ma mai sfacciatamente copiata, perché deve essere interpretata attraverso le peculiarità di un altro mondo all’interno dei metri quadri che abbiamo a disposizione nel nostro progetto. L’unico modo è attraverso un racconto fatto di colori, pezzi unici che si inseriscono in un arredo funzionale e modalità di consumo che ripetono gli usi di “quelle” civiltà.